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Il compostaggio domestico

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Published by amministratore at 17 Maggio 2018
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Come si possono gestire meglio i rifiuti di casa producendone di meno e fare del bene al proprio orto e ai propri fiori, magari risparmiando anche sulla tassa dei rifiuti? La risposta è semplice e si sintetizza in due parole:Compostaggio domestico.

Avere in casa una compostiera significa eliminare la frazione organica dei rifiuti facendo ciò che la natura fa da sempre, cioè riciclare la sostanza organica non più utile e restituirla in forma di humus. E’ un po’ come gestire una fabbrica biologica dove i lavoranti sono insetti, batteri e funghi che convertono la sostanza organica nei composti chimici più semplici e stabili: sali minerali, acqua e anidride carbonica. Il funzionamento della fabbrica dipenderà dalla cura dei lavoranti, che come tutti gli esseri viventi hanno delle esigenze e delle condizioni in cui si esprimo meglio o peggio.

Anche negli otto comuni dell’AROLE/3 è possibile praticarlo e se avete un bel giardino, vi basterà richiedere all’Ufficio Ambiente del vostro Comune di ricevere una compostiera, un contenitore appositamente realizzato per ospitare i vostri rifiuti organici. Le regole da seguire sono semplicissime:

Cosa compostare

Le materie prime per la produzione del terriccio compostato sono tutti gli scarti, residui ed avanzi di ogni tipo organico biodegradabile, ovvero aggredibili dai microrganismi. Vanno invece evitati i rifiuti non biodegradabili, o ancora contaminati da sostanze pericolose, tossiche o nocive. Vetro, plastica, carta, barattoli di latta o alluminio, ecc. seguono la strada della raccolta differenziata.

Il luogo adatto

La collocazione ottimale della compostiera è in un luogo all’aperto e praticabile tutto l’anno. Va posta all’ombra: l’ideale sarebbe all’ombra di alberi che in inverno perdono le foglie, in modo che in estate il sole non essichi eccessivamente il materiale, mentre in inverno i tiepidi raggi solari permettano lo svolgimento delle reazioni biologiche.

L’indispensabile ossigeno

Il compost “è vivo” e quindi ha bisogno d’aria: in un cumulo compatto non c’è ossigenazione, e i microrganismi aerobi non possono vivere né nutrirsi. Nella Compostiera l’aria entra dalle apposite feritoie e attraversa il cumulo: è quindi indispensabile che il cumulo all’interno del contenitore non sia compatto ma soffice e strutturato; ciò si ottiene con l’aggiunta di materiale grossolano come rametti, trucioli, foglie, paglia, ecc. È buona norma rivoltare o smuovere il cumulo periodicamente con l’apposito aeratore per favorire la circolazione dell’aria. La carenza di aerazione provoca la formazione di composti maleodoranti facilmente eliminabili seguendo i consigli suddetti.

Estrazione del compost

Quando i rifiuti si sono trasformati in un soffice terriccio nero e spugnoso, il compost è pronto per essere utilizzato. Se il contenitore è pieno, e metà del cumulo maturo, è consigliabile svuotare e riposizionare il contenitore. Il compost può essere “raffinato” con un’operazione di vagliatura, che elimina le le parti legnose parzialmente decomposte.

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